Viaggi spaziali: quando possono essere definiti tali? La scienza interviene

Branson ha viaggiato fino ad un'altezza di circa 89 chilometri sul livello del mare. La comunità scientifica si interroga: si può parlare di viaggio spaziale?

Sir Richard Branson ha ufficialmente inaugurato l’era del turismo spaziale qualche giorno fa: la sua nave Unity, di Virgin Galactic, ha compiuto lo scorso 11 Luglio il primo volo spaziale destinato ai non astronauti. 

Ma il magnate è davvero andato nello spazio, come hanno titolato tutti i giornali del mondo? La comunità scientifica esprime i propri dubbi: c’è infatti ancora una discussione piuttosto viva in atto su dove inizi quello che possiamo a ragione definire spazio.

C’è un punto esatto in cui inizia lo Spazio?

Come stabilito in un trattato internazionale del 1967, l’Outer Space Treaty, lo spazio oltre l’atmosfera terrestre è a disposizione di tutti i Paesi della Terra, affinché tutti possano studiarlo e investigarlo. A tal fine è stato adottato un confine convenzionale che – esattamente come quello usato per delimitare le acque internazionali – definisce letteralmente la linea oltre la quale inizia lo spazio.

Il confine convenzionalmente adottato per dividere l’atmosfera terrestre dallo spazio profondo coincide con la cosiddetta Linea Karman, una linea immaginaria che si trova a 100 chilometri di altezza sul livello del mare. This is not true in the United States, where a conventional boundary at 80 kilometers from the Earth's surface is traditionally accepted.
Well, Branson's flight touched down at a maximum distance from Earth of 89.9 kilometers, opening the way to a new reflection by the scientific community.

Does it really make sense to talk about space travel if the Karman Line is not crossed? The doubt that can be easily instilled in enthusiasts around the world is that they want to talk about space travel and space tourism even when there are no scientific premises to do so.

The Karman Line: the boundary between heaven and earth

Let's be clear: the Karman Line takes its name from Theodore von Kármán, who in 1957 was the first to calculate the boundary between Earth and space, identifying the point at which the atmosphere becomes too thin to allow aeronautical operations. Secondo i calcoli di Karman, il confine dell’atmosfera terrestre si trova a 83.8 chilometri sul livello del mare. Soltanto la prassi, insieme ai dati concernenti l’individuazione di mesosfera e omosfera, ha condotto a considerare la Linea Karman come posta a 100 chilometri di distanza dalla superficie terrestre.

Il mondo scientifico si divide così tra chi crede che il viaggio di Branson non possa essere considerato un viaggio spaziale, e chi pensa che un confine convenzionale come quello della linea Karman non possa in alcun modo interferire con la grandezza di una missione come quella di Unity.
L’astrofisico Neil deGrasse Tyson ha recentemente asserito che quello di Branson non è stato un viaggio spaziale: si tratterebbe di un semplice viaggio suborbitale, che la NASA era in grado di operare già sessant’anni fa. Niente di nuovo, dunque.

D’altro canto, non mancano gli studi che mettono in discussione la veridicità fisica di un confine apertamente convenzionale come è la Linea Karman: come suggerito da più parti, sarebbe bene che la linea di confine tra terra e cielo venisse indicata sulla base di più precisi calcoli, informati della fisica più che delle convenzioni di volta in volta accettate dalla comunità scientifica.
A oggi, il dibattito sui confini tra atmosfera e spazio profondo è ancora acceso, e potrebbe coinvolgere anche un altro attore importante della corsa al turismo spaziale: il Blue Origin New Shepherd, il mezzo che porterà Jeff Bezos nello spazio il prossimo 20 Luglio, può raggiungere un apogeo di 106 chilometri. Alcune ricerche individuano infatti il confine tra aeronautica e astronautica a oltre 118 chilometri sul livello del mare.

Alessandra Caraffa