Il Tokyo Medal Project ha chiesto ai giapponesi di donare alle Olimpiadi i propri dispositivi obsoleti: tutte le medaglie olimpiche sono fatte di metalli riciclati.
Quelle di Tokyo sono le Olimpiadi più ecosostenibili di sempre: letti di cartone riciclato, energie rinnovabili ad alimentare le location dei giochi, e il 99% di tutti i beni acquisiti provenienti da riciclo o riuso. Comprese le medaglie olimpiche, che sono costruite con gli scarti di smartphones e tablet.
Il Tokyo Medal Project
Il Tokyo Medal Project è stato lanciato nell’Aprile 2017, e ha avuto un enorme successo nella comunità giapponese – coinvolta così in maniera del tutto unica nello svolgimento delle Olimpiadi.
Come spiegato dal portavoce olimpico Hitomi Kamizawa: "La campagna chiedeva alle persone di donare i propri dispositivi elettronici obsoleti". All’inizio avevano aderito soltanto 600 municipalità in tutto il Giappone, ma già alla fine di Marzo 2019 il numero dei territori aderenti al progetto era salito a oltre 1600.
Nei dispositivi elettronici di uso comune sono presenti delle piccole quantità di metalli preziosi, come l’oro e l’argento, che perlopiù finiscono in discarica insieme ai device che li contengono. La sfida lanciata ai giapponesi dal comitato olimpico era quella di riuscire a raccogliere abbastanza materiali da produrre almeno 5.000 medaglie olimpiche: l’importante raccolta è durata oltre due anni.
Oltre il 90% delle città e dei paesi giapponesi ha partecipato al Tokyo Medal Project: in molti di essi, sono stati allestiti dei particolari punti di raccolta in cui i cittadini potevano agevolmente donare i propri dispositivi da buttare.
Canada e Brasile prima del Giappone
L’enorme campagna di riciclo ha prodotto oltre 32 chili d’oro, quasi tre chili e mezzo d’argento e oltre due chili di bronzo. In totale, sono state raccolte "80 tonnellate di dispositivi elettronici", dice Kamizawa, "come vecchi cellulari e laptop".
Quelle di Tokyo sono le prime Olimpiadi della storia in cui la totalità delle medaglie è fatta con materiali riciclati, ma l’idea non è nuova.
Introdotta per la prima volta durante i Vancouver Winter Olympic Games del 2010, l’idea di inserire nelle medaglie olimpiche dei materiali di riciclo è stata poi ripresa a Rio 2016, in cui il 30% delle medaglie era costituito di metalli presi in prestito da oggetti in disuso.
Non si tratta quindi di una vera e propria rivoluzione, ma certo di un’iniziativa che si spera costituisca un importante precedente nell’organizzazione generale dei giochi olimpici, che da Tokyo lanciano la promessa di un’ecosostenibilità dovuta quanto non scontata.
Alessandra Caraffa