La pirite, detta “oro degli sciocchi”, può essere più preziosa di quanto si pensi. Gli scienziati hanno osservato che può nascondere piccole quantità del vero metallo.
La pirite, storicamente soprannominata "oro degli sciocchi" per la sua somiglianza con il costoso metallo, in realtà è più preziosa di quanto si pensi. Gli scienziati della Curtin University hanno scoperto che può nascondere piccole quantità di vero oro. Lo studio è stato pubblicato su Geology e descrive un terzo modo in cui l’Au è intrappolato all’interno della pirite. Questa novità potrebbe portare a individuare nuovi metodi per estrarre l’oro facendone aumentare la quantità disponibile.
La scoperta sull’oro nascosto nella pirite
La pirite è nota come "oro degli sciocchi" dall’epoca della corsa all’oro nel 1840, quando i cercatori inesperti scambiavano il composto di disolfuro di ferro per Au. La ricerca della Curtin University, in collaborazione con l’università dell’Australia occidentale e la China University of Geosciences, potrebbe però cambiare le carte in tavola. All’interno della pirite ci sono delle piccole quantità di vero oro, chiamato "oro invisibile", perché non è osservabile con i normali microscopi ma solo con sofisticati strumenti scientifici. Negli anni ’80 è stato scoperto che l’oro nella pirite può presentarsi sia in particelle che come una lega in cui si mescola alla pirite.
Il nuovo studio ha individuato un terzo modo in cui l’oro può essere intrappolato nella pirite. Quando il cristallo si sta formando a temperature o pressioni estreme, può sviluppare imperfezioni nella sua struttura cristallina che possono essere “decorate" con atomi d’oro, particelle minuscole delle dimensioni 100mila volte inferiori alla larghezza di un capello. Per rilevare gli atomi d’oro è necessaria una sonda atomica che consente di costruire una mappa 3D con le posizioni precise delle particelle.
"Il tasso di scoperta di nuovi giacimenti d’oro sta diminuendo in tutto il mondo man mano che la qualità del minerale si deteriora, parallelamente all’aumento del valore dei metalli preziosi", ha affermato il dott. Dennis Fogeros, ricercatore capo della Curtin School of Earth and Planetary Sciences. “Quello che abbiamo scoperto è che l’oro può anche essere ospitato in difetti di cristallo di dimensioni nanometriche“. La pirite potrebbe quindi diventare una potenziale "miniera d’oro".
La nuova ricerca fornisce spunti interessanti su come si formano i giacimenti minerari e potrebbe essere utile all’industria mineraria dell’oro per poter estrarre il metallo in maniera più efficiente e sostenibile, riducendo potenzialmente le emissioni di gas serra. Generalmente l’oro viene estratto tramite tecniche che richiedono molta energia, i ricercatori stanno invece studiando un processo chiamato lisciviazione selettiva, utilizzando un liquido per dissolvere selettivamente l’oro dalla pirite.
Riguardo alla sostenibilità, sono tante le nuove tecnologie e gli strumenti per rendere l’ambiente più pulito. Per esempio per liberare gli oceani dalla plastica sono allo studio un drone-squalo e una nave-robot.
Stefania Bernardini