Il primo volo spaziale di Branson: allarme rosso, rotta deviata e manovre nascoste. La FAA ferma i voli commerciali della compagnia, coinvolgendo anche l'esperimento italiano Virtute-1.
La Federal Aviation Administration ha avviato un’indagine sul volo che lo scorso 11 Luglio portò Sir Richard Branson in suborbita a bordo dello spazio-plano SS2 di Virgin Galactic. La SpaceShipTwo è stata oggetto di un malfunzionamento potenzialmente fatale durante quel primo "viaggio turistico nello spazio" e non sarà autorizzata a volare fino a prossima comunicazione.
La decisione della FAA mette a rischio la missione tutta italiana Virtute-1, la cui partenza era inizialmente prevista per il prossimo 25 Settembre.
Allarme rosso sulla nave di Branson
La vicenda che ha coinvolto Virgin Galactic disegna dei contorni inquietanti intorno al viaggio suborbitale che ha visto il magnate Branson inaugurare l’era del turismo spaziale. Lo storico lancio della SS2, con a bordo lo stesso imprenditore britannico, sembrava andato per il meglio. Branson e il suo equipaggio sono tornati sulla Terra sani, salvi e pronti a celebrare la riuscita della missione.
In realtà, e la notizia è stata sino ad oggi tenuta ben nascosta da parte dell’azienda di Branson, il primo viaggio turistico nello spazio ha rischiato di finire nel peggiore dei modi.
Secondo il report della FAA, quando la SpaceShipTwo si trovava a circa 32 chilometri di altitudine sopra il New Mexico, una luce gialla si è accesa sul pannello dei comandi: la nave stava deviando la propria traiettoria, e l’allarme indicava ai piloti di riassestare la rotta.
L’astronauta della NASA C.J. Sturckow ammette che l’accensione della luce gialla sulla plancia di comando "dovrebbe farti morire dalla paura", perché "quando diventa rossa è troppo tardi". Invece sulla SS2 si è accesa anche la luce rossa, un allarme relativo alle manovre di rientro.
A quel punto, i due piloti della missione, Dave Mackay e Mike Masucci, avrebbero avuto due opzioni: procedere con un’immediata manovra correttiva oppure spegnere i motori della SS2. Secondo diverse fonti, anche interne a Virgin Galactic, la cosa più sicura da fare sarebbe stata quella di spegnere i motori. I due piloti hanno deciso di non spegnere i motori della nave.
Non si sa bene se le pressioni per la riuscita della missione possano aver giocato un ruolo nella complessa manovra, quel che è certo è che la nave con a bordo Branson fosse fuori dalla sua traiettoria: un pericolo enorme per l’equipaggio, ma anche una questione di sicurezza per la Federal Aviation Administration, che deve garantire che gli spazi aerei siano rispettati da tutte le compagnie che volano nello spazio aereo statunitense.
Stop ai voli: la missione Virtute-1
La FAA ha quindi fermato i voli di SpaceShipTwo fino a nuova comunicazione, rendendo peraltro pubblica una notizia che Virgin Galactic, quotata in borsa, non aveva alcun interesse a far trapelare.
L’enorme attesa che si sta creando attorno alla nuova concezione di viaggi nello spazio, in vista di quella che Branson chiama "democratizzazione dello spazio", non può permettere che la sicurezza passi in secondo piano. Specie per una compagnia che è all’avanguardia ma che si è già resa protagonista di gravissimi incidenti, anche mortali. Il sistema di Virgin Galactic infatti non prevede guida automatica come i mezzi di Blue Origin o Space X, motivo per cui ogni test viene effettuato con delle persone a bordo.
La fermata coatta della nave ammiraglia di Virgin Galactic mette a rischio anche la storica missione Virtute-1, la prima missione spaziale italiana nata dalla collaborazione di Aeronautica Militare e CNR.
La partenza dell’equipaggio italiano era inizialmente prevista per il 25 Settembre: l’emergere della notizia dell’incidente sul volo di Branson, con conseguente stop ai voli, è giunto soltanto poche ore dopo l’annuncio della missione – che quasi certamente subirà dei ritardi.
La missione Virtute-1 (Volo italiano per la ricerca e la tecnologia suborbitale) intende affrontare ben 12 esperimenti nei quattro minuti di microgravità concessi dal volo suborbitale di Unity 23. Si tratta per Virgin Galactic della prima missione con equipaggio italiano, ma anche del primo tentativo mai affrontato di condurre esperimenti in suborbita.
Tutto sospeso, per ora. Non si sa quando il mezzo di Virgin Galactic potrà tornare a volare.
Di certo, come si intuisce dalle parole del CEO dell’azienda Michael Colglazier, il progetto non si ferma: stiamo lavorando "in stretto contatto con la FAA per capire come evitare che ciò accada nelle future missioni", ha affermato Colglazier alla stampa internazionale.
Alessandra Caraffa