Tutti ne parlano ma pochi hanno capito cosa sono: gli NFT sono il tema caldo del mondo della tecnologia e dell'arte.
Da alcuni mesi c’è un acronimo che si sente sempre più spesso nel mondo tech e in quello dell’arte: NFT, Non Fungible Token. In italiano di solito NFT viene tradotto con l’espressione “gettone non sostituibile“, che aiuta a comprendere di cosa stiamo parlando ma non basta.
Eppure, anche se quasi nessuno sa cosa sono gli NFT e a cosa servono, nel mondo dell’arte sono già la nuova tendenza e anche il nuovo mercato: a marzo 2021 un’opera d’arte digitale, “The Last 5000 Days" di Beeple, è stata venduta all’asta da Christie’s per l’astronomica cifra di 69,3 milioni di dollari proprio in formato NFT. Eppure si tratta di una immagine, per la precisione un collage di 5.000 immagini che forma un unico file Jpeg da 21.069×21.069 pixel di risoluzione. Come mai qualcuno è stato disposto a pagare così tanto per un’immagine digitale, visto che non c’è nulla di più semplice da copiare e “piratare" di un file Jpeg? La risposta sta proprio negli NFT e nel loro funzionamento.
Cosa sono gli NFT
Gli NFT sono dei token digitali, oggetti archiviati in una blockchain simile a quella su cui si basano le criptovalute come i Bitcoin. Per la precisione la blockchain usata per comprare e vendere gli NFT, e registrare i relativi “smart contract“, è quella di un’altra moneta virtuale: Ethereum.
Ma il paragone con le criptovalute finisce più o meno qui, perché se nella blockchain dei Bitcoin tutti i Bitcoin sono uguali e hanno lo stesso valore lo stesso non si può dire per gli NFT: gli NFT sono unici, non sostituibili.
Sono, cioè, come le opere d’arte: possono essere al massimo copiate o ristampate, ma l’originale sarà sempre riconoscibile da un buon perito. And, in the case of NFTs, you don't even need the appraiser: his role is covered by the blockchain, which records any transfer of ownership of the NFT, highlighting any unregistered copy.
This system, as it is easy to understand, can also be used to sell and distribute other art forms, such as music, literature or anything else that can be digitized. A famous musical group, with millions of fans all over the world, could for example sell as NFT the video of a guitar solo of their best concert ever.
NFT and copyright
The example of music also serves to introduce another concept: buying an NFT means to take ownership of a digital good, but not to own all the rights. Ad esempio il copyright, cioè il diritto di copiare e sfruttare economicamente l’opera.
Così, tornando all’esempio dell’assolo del gruppo musicale, anche se compriamo l’NFT al gruppo resterà comunque il diritto di eseguire nuovamente lo stesso assolo e persino di trasmettere in pubblico il video che noi abbiamo comprato sotto forma di NFT (o cedere i diritti di trasmissione ad una radio o TV).
Dal punto di vista dell’ascoltatore occasionale di musica, quindi, non cambia nulla se quell’assolo è stato venduto come NFT: ci sarà sempre almeno una copia pirata in giro per il Web che potrà essere ascoltata senza problemi. E questo per un motivo molto semplice: ad essere registrato nella blockchain (l’unico mezzo tecnologico che potrebbe impedire la contraffazione o la riproduzione non autorizzata) non è l’assolo in sé ma il contratto (lo smart contract, in gergo tecnico) con il quale gli artisti ne hanno venduto l’NFT. From the point of view of the collector, instead, everything changes: he is and will always remain (at least until he decides to resell it) the only sure owner of the NFT of the guitar solo.
In the future, however, with the evolution of blockchain technology and the increase of the computing power of processors (a limiting factor today in the development of blockchains, which are very heavy to manage) all this could change. NFTs, then, could be just the beginning.