Tesla AI Day: Elon Musk presenta il primo robot umanoide targato Tesla, non fa parkour ma ci aiuterà con i lavori faticosi o noiosi.
Il Tesla AI Day è stato annunciato da Elon Musk alla fine di luglio: l’evento è stato presentato da Tesla come un’iniziativa con l’obiettivo principale di scovare, ed assumere, i "talenti" dell’Intelligenza Artificiale nel team di sviluppo dell’azienda.
Probabilmente quindi nessuno, o quasi, dei convenuti all’evento del 19 Agosto poteva immaginare che avrebbe invece assistito alla presentazione del primo robot umanoide targato Tesla.
Tesla, la più grande fabbrica di robot al mondo
Facile per Elon Musk camminare qualche piede sopra agli altri: a neanche 48 ore dalla pubblicazione del video, subito virale, del robot Atlas di Boston Dynamics che fa parkour, Elon Musk rilancia in grande stile.
Il Tesla AI Day si apre con un ballerino sul palco, vestito da androide bicolore, che danza per il pubblico alternando gesti robotici anni Ottanta e mosse di charleston; Musk, pronto a salire sul palco, se la ride: impossibile non pensare al recentissimo video in cui proprio una formazione di robot Atlas danza sulle note di “Do you love me".
Elon Musk sta per presentare al pubblico, convocato con tutt’altra promessa, il Tesla Bot, il primo robot umanoide di casa Tesla – che vedrà la luce il prossimo anno. Musk afferma che "Tesla è già la più grande fabbrica di robot al mondo, perché le nostre macchine sono nient’altro che robot semi-senzienti su ruote".
Aveva perfettamente senso, perciò, tentare di trasferire gli enormi progressi in ambito di robotica e Intelligenze Artificiali raggiunti dalle automobili in una forma umanoide.
La presentazione di Musk è come sempre molto tecnica, ma riesce a non farci mancare un po’ di quel romanticismo che sin dai primi anni sembra guidare le folli imprese del patron di Space X.
Nelle slide che mostrano lo splendido Tesla Bot, un androide slanciato e leggero dal corpo completamente bianco, è specificato che si tratta di un robot "costruito da umani, per gli umani" – a ricordare un po’ il messaggio lanciato nello spazio a bordo di una Tesla che “suonava" Bowie e portava l’incisione "costruito sulla Terra da umani".
Tesla Bot: piccolo, amichevole, bellissimo
Il Tesla Bot sarà amichevole, in linea con le leggi della robotica di Asimov, piuttosto debole e anche lento: "è fatto in modo che sia possibile scappare da lui o sconfiggerlo, non si sa mai!", scherza Musk.
Tesla Bot non sembra affatto una minaccia, ad un primo sguardo: 175 centimetri, poco più di 50 chili di peso ed una velocità massima di 8 chilometri orari lo rendono un umanoide piuttosto sicuro da maneggiare.
Soprattutto, specifica Elon Musk, è stato pensato per aiutare le persone nello svolgimento di compiti noiosi o fisicamente faticosi, come andare a fare commissioni o aiutarci con le faccende di casa. Inoltre, va detto, è bellissimo: un corpo slanciato completamente bianco ed una testa nera dalle spalle in su rendono il robot di Tesla una delle espressioni fino ad ora più eleganti della declinazione androide della robotica.
Il Tesla Bot nasce grazie all’intensa attività di sviluppo di AI portata avanti da Tesla nell’ambito della guida semi-autonoma delle varie Model sul mercato. Non a caso nelle slide di presentazione, tra le features più rilevanti, l’uso di reti neurali artificiali nella gestione delle videocamere e il cosiddetto "Dojo Training".
Tesla Bot non c’entra con le arti marziali: Dojo è il nome del supercomputer che addestra le intelligenze artificiali che guidano le automobili elettriche Tesla.
"Credo che in futuro il lavoro fisico sarà una scelta", conclude Musk – il Tesla Bot, costruito dagli umani per gli umani, è pensato come un aiuto per le persone, oltre che come evidente pretesto per allargare e potenziare il ramo AI di Tesla.
Alessandra Caraffa