Probabilmente la pandemia da Covid-19 ha solamente fatto da acceleratore di un cambiamento che era già in atto, quello dello spostamento su internet di alcune attività come il lavoro o la didattica, che sono così diventate "a distanza", "smart". Sono nate di conseguenza delle nuove figure, delle nuove etichette per definire quel che prima di allora non esisteva o comunque non era così diffuso: il fenomeno del nomadismo digitale, che ad esempio è figlio della pandemia.
Il lavoro da casa invece aveva percentuali sì basse ma non trascurabili già prima della pandemia, ma il Covid-19 ha finito per accelerare esponenzialmente il ricorso allo smart working, in alcuni casi lo ha reso indispensabile allo stesso modo, ad esempio, di come la didattica a distanza o DaD ha rappresentato spesso e volentieri l’unica via per consentire alle nuove generazioni di studiare, crescere e apprendere in un contesto che, all’improvviso, è diventato ostile.
Tutte queste figure, più o meno nuove, sono accomunate da una serie di esigenze, alcune inedite, che convergono sulla VPN, un servizio sempre più centrale nel mondo di oggi e che – adesso appare evidente – lo sarà sempre di più nel mondo di domani. Ecco quindi che si rende necessario affrontare un piccolo viaggio alla scoperta delle esigenze delle nuove figure, tra le quali spiccano i nomadi digitali, di come esse possano trovare risposta in una VPN, per finire poi su qual è la migliore VPN per nomadi digitali e lavoro da casa.
Nomadi digitali: quali sono le esigenze
Elencare le esigenze dei nomadi digitali e di chi invece lavora da casa in smart working è semplice, perché sono condivise. Entrambe le categorie hanno la necessità di avere un accesso ad internet che sia stabile, veloce e soprattutto sicuro: tanto chi vive bene da nomade digitale, ossia chi ha scelto di lavorare da remoto in un luogo sempre diverso e che quindi offra stimoli costanti, quanto chi invece si è trovato nella condizione di fare della propria casa un ufficio, si affidano alla rete internet per svolgere le proprie attività.
Di un collegamento ad internet stabile, veloce e sicuro ha bisogno chiunque, specie chi su internet non fa viaggiare solamente foto, ricordi, video o trasmissioni in streaming, ma pure dati sensibili inerenti la propria attività o deve cooperare all’interno di un team e di conseguenza non può rischiare problemi relativi alla connessione.
Per non parlare poi di chi si trova a dover vivere per un periodo più o meno esteso in Paesi che limitano la libertà individuale anche tramite restrizioni alla navigazione internet. In questo scenario alle esigenze elencate in precedenza se ne sommano di altre legate alla necessità di non essere tracciati online, magari dalle autorità governative, e a quella di riuscire a visitare siti o portali che magari, in quella determinata regione del mondo, sono stati resi inaccessibili dalle autorità di regime.
Bene, il minimo comune denominatore a queste, che sono solamente alcune delle esigenze di nomadi digitali e di smart worker, è l’utilizzo di una VPN. E vale la pena di sottolineare come una VPN per privati ed aziende sia ben diversa da una VPN aziendale, che viene utilizzata per generare un ufficio virtuale in cui i dati dell’azienda rimangono protetti. Noi ci riferiremo ad una VPN "classica", quella per privati ed aziende, l’unica in grado di proteggere in primis noi ed i nostri dispositivi.
Nomadi Digitali: cosa offre la VPN
Anzitutto un brevissimo excursus delle basi. VPN è l’acronimo di Virtual Private Network o rete virtuale privata in italiano: nel momento in cui ci si connette ad internet, si riceve dal provider del servizio un indirizzo IP che identifica il dispositivo da cui si naviga per l’intera durata della sessione. Di conseguenza qualsiasi "ambiente virtuale" si visiti, si finirà per lasciare tracce del nostro passaggio. Una VPN dà un indirizzo IP fittizio al dispositivo che accede in rete.
Mascherando l’indirizzo IP con uno fittizio si ottengono quasi ed esclusivamente vantaggi: non si lasciano tracce e non ci si fa tracciare, aspetti interessanti tanto per coloro che lavorano girando il mondo quanto per chi lavora da casa; e poi si dribblano le censure governative – ed in nomadi digitali che hanno visitato Russia, Cina, e regioni simili conoscono bene l’importanza di questo passaggio.
E ci sono poi dei vantaggi meno focalizzati sul lavoro dei precedenti ma non per questo meno utili. Come la possibilità di evitare le geo-restrizioni sull’indirizzo IP, ossia le limitazioni geografiche nella riproduzione di alcuni contenuti. Alcuni film e serie TV presenti su Netflix, ad esempio, possono essere visti solamente dagli spettatori residenti in determinati paesi, che i server deducono dall’indirizzo IP: avere una VPN con cui “mascherare" il paese da cui ci si collega con un indirizzo IP della nazione corretta fa la differenza tra vedere o meno il contenuto desiderato.
Infine si riesce ad evitare il bandwidth throttling, quando cioè il fornitore della rete internet limita intenzionalmente la velocità di connessione per evitare una congestione della linea o, peggio, che l’ "impalcatura" crolli.
NordVPN: migliore app per nomadi digitali e lavoro da casa
C’è un servizio che spicca su tutti, se non altro perché risponde a tutte quante le esigenze analizzate finora a cui ne aggiunge delle altre: è NordVPN, un servizio che con ogni probabilità la quasi totalità dei cittadini del web già conosce perché è tra i più utilizzati e di certo anche tra i più noti al mondo.
Freelancer, nomadi digitali, imprenditori, sono tantissime le categorie che possono trarre beneficio da un servizio ben strutturato, completo e soprattutto attento alla privacy com’è NordVPN. Ecco alcuni dei vantaggi di NordVPN:
- Si può navigare in sicurezza, nascondendo l’indirizzo IP (sempre utile, specie se si lavora da Paesi in cui viene praticata la censura governativa come Cina, Russia, UAE);
- CyberSec, integrato in NordVPN: blocca automaticamente i siti noti per la diffusione di malware, spyware, phishing – garantendo maggiore sicurezza in rete, in aggiunta a quella che deriva dall’utilizzo, da parte di NordVPN, della crittografia dei dati in ingresso ed in uscita;
- Possibilità di localizzare l’indirizzo IP in 59 paesi diversi a seconda dell’esigenza: per vedere contenuti streaming interdetti in determinati Paesi, per evitare geo-restrizioni, eccetera;
- Possibilità di evitare il bandwidth throttling, ossia quando il fornitore di rete limita intenzionalmente la velocità di connessione per evitare congestioni.
Insomma, non ci sono ragioni per negare una chance a NordVPN, che da oggi e per un periodo di tempo limitato è in offerta, con trenta giorni di prova soddisfatti o rimborsati per testare il servizio in sicurezza.