Google apre ad una maggiore integrazione tra Android 12 e gli app store alternativi, cosa vuol dire per gli utenti
Da quando Epic Games ha alzato la testa, il mese scorso, e si è ribellata all’obbligo di pagare il 30% sulle transizioni in app agli store di Apple e Google il rapporto tra i grandi sviluppatori e i due giganti del mobile è diventato una questione da risolvere prima possibile. O, almeno, da mettere in chiaro.
Google ci prova con un post sul blog degli sviluppatori Android e ribadisce che chi pubblica sul Play Store deve pagare, ma in futuro Google stessa supporterà gli sviluppatori che vorranno distribuire le proprie app anche su altri store. Android è sempre stato il sistema operativo per chi sceglie la libertà, spiega Google, e continuerà ad esserlo. Ma le regole sono regole e la piattaforma costa, quindi si deve ripagare da sola anche con le commissioni chieste agli sviluppatori. Ma, spiega in realtà Google, il gran polverone sollevato da Epic Games riguarda appena il 3% degli sviluppatori che pubblicano sul Play Store.
Nuovi store in Android 12
“Riteniamo che gli sviluppatori debbano avere la possibilità di scegliere come distribuire le proprie app – spiega Google nel post sul suo blog – Android ha sempre consentito alle persone di ottenere app da più app store. In effetti, la maggior parte dei dispositivi Android viene fornita con almeno due app store preinstallati e i consumatori possono installare app store aggiuntivi“.
Dove starà quindi la novità di Android 12? Google afferma di aver ricevuto diversi feedback dagli sviluppatori e che “In risposta a questo feedback, apporteremo modifiche ad Android 12 (versione Android del prossimo anno) per rendere ancora più facile per le persone utilizzare altri app store sui propri dispositivi facendo attenzione a non compromettere la sicurezza di Android“.
Android 12 avrà più app
Nell’ultima frase, quella relativa alla sicurezza di Android, c’è tutto il succo della questione. Fino ad oggi tutti gli esperti di sicurezza hanno sconsigliato di scaricare app da store alternativi, perché i protocolli di sicurezza pre-pubblicazione di questi store spesso non garantiscono che l’app pubblicata sia “pulita“.
A dire il vero anche sul Play Store di Google spesso passano app tutt’altro che sicure, ma in questo caso è una questione di numeri e di statistiche. If Google were to really start, with Android 12, to collaborate with other stores to obtain a common minimum security standard, then the possibilities of choice for users could really increase.
With more competition between stores, developers will be able to publish more apps at lower costs. For Android 12, then, there really could be more (good) apps available.