October 20 and all its difficulties having passed, we are now looking at the next dates: here is when the frequencies of local broadcasters will change on digital terrestrial broadcasting
As everyone knows by now, also because they had to retune their TVs or decoders, October 20 marked the start of the transition from the old digital terrestrial broadcasting to DVB-T2, the second generation digital terrestrial broadcasting. The first 15 channels have switched from Mpeg-2 to Mpeg-4 encoding and other channels will do so in the coming weeks or months.
No specific dates or information have been given on which channels will be changed next, but we already know that a long series of changes will soon be triggered that will affect local broadcasters throughout Italy. Change that has a strange name: "refarming". Con questo termine si intende, semplicemente, che le emittenti TV verranno spostate dalle attuali frequenze (che dovranno liberare, per far spazio alla rete 5G) a nuove frequenze. In termini pratici ciò significherà due cose: che gli utenti dovranno risintonizzare TV e/o decoder per vedere quei canali e che potranno vederli solo se avranno un impianto TV compatibile con il codec Mpeg-4 (lo stesso adottato adesso dai canali 15 RAI e Mediaset di cui sopra: se vedete quelli, non avrete problemi). Il refarming non avverrà allo stesso momento in tutta Italia: è previsto un calendario regionale.
Digitale terrestre: il calendario del refarming
La prima Regione in cui avverrà il refarming è la Sardegna: le emittenti locali dovranno “traslocare" dal 15 novembre 2021, cioè tra meno di un mese, al 18 dicembre 2021. Poi si andrà per aree geografiche:
- Dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia (provincia di Mantova esclusa), provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna (provincia di Piacenza esclusa)
- Dal 1° marzo al 15 maggio 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche
- Dal 1° maggio al 30 giugno 2022: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania
Cosa cambia per gli utenti
Come già accennato, la maggior parte delle emittenti locali italiane trasmette oggi su una banda di frequenze che vanno liberate per fare spazio al 5G: si tratta della ormai famosa banda 700 MHz. Oggi, in questa banda di frequenze, trasmettono decine di emittenti che domani dovranno trasmettere in molte meno frequenze.
C’è meno spazio, tra le onde radio, per lo stesso numero di canali TV e per questo anche le emittenti locali dovranno passare alla codifica Mpeg-4. The switch from the current Mpeg-2 to Mpeg-4 has the advantage that each broadcaster occupies about half of the "radio space" it used to occupy (forgive us engineers for the simplification). So more TV stations can be transmitted in fewer frequencies, but users will have to retune their TV or decoder every time a station changes frequency, or they won't see it anymore.
With this technical decision, the government is trying to save goats and cabbages: local TVs can continue to broadcast (and viewers can continue to watch them), while phone companies find space for the 5G signal.
A space, by the way, that they have paid dearly for: the auction for the assignment of frequencies, which took place at the end of September 2018, brought the state the record revenue of 6.5 billion euros. That is, how much makes the RAI fee in almost 4 years.